Un facile percorso gravel, adatto a tutti, tra storia, natura e terre bonificate.
Se oggi possiamo pedalare su queste strade sterrate immerse nella natura, anche dopo forti piogge, è grazie a chi, secoli fa, ha trasformato il paesaggio toscano. Dopo i Medici, che hanno reso eterna la bellezza della nostra regione, un altro grande personaggio merita la nostra gratitudine: Leopoldo II, il Granduca che bonificò le paludi della Maremma, Valdinievole, Valdichiana, Valdarno e del Padule di Fucecchio, rendendo possibile il nostro trail di oggi.
Dove un tempo l’acqua stagnava e il terreno era impraticabile, oggi le nostre ruote scorrono senza difficoltà.
Partiamo da Castelfranco di Sotto, dove un tempo i terreni erano allagati e paludosi, per imboccare la Ciclopista dell’Arno e raggiungere Fucecchio. Qui iniziamo a immergerci nella storia delle bonifiche leopoldine, attraversando paesaggi che un tempo erano dominati dall’acqua e che oggi sono un equilibrio perfetto tra natura e agricoltura.
Lasciata Fucecchio, le ruote scorrono sulle bellissime strade bianche della Valpinzana e della Valbugiana, un territorio che alterna boschi, vigneti, campi coltivati e antichi poderi. Da qui, lo sguardo si apre sull’intero Padule di Fucecchio, rivelandone la vastità e la bellezza.
Proseguendo, incontriamo la splendida Villa Petriolo, un autentico gioiello architettonico che incarna l’armonia tra storia e paesaggio, circondata da vigneti e oliveti che si distendono sulle dolci colline circostanti.
La salita ci porta a Cerreto Guidi, un borgo medievale dominato dalla maestosa Villa Medicea, che oggi ospita il Museo Storico della Caccia e del Territorio. È una delle poche ville medicee aperte stabilmente al pubblico, un luogo dove la storia della famiglia Medici si intreccia con il paesaggio rurale toscano.
Attraversiamo poi l’Arno, dirigendoci verso il pittoresco Bacino di Roffia, specchio d’acqua che ci regala un tratto scorrevole e suggestivo lungo gli sterrati che costeggiano il fiume.
La Via Francigena ci conduce quindi a San Miniato, borgo arroccato sulla collina e dominato dalla Torre Federiciana, da cui si apre una vista mozzafiato sul Val d’Arno. Un luogo ricco di storia e tradizione, noto anche per il tartufo bianco e le sue antiche vie medievali.
L’ultima parte del percorso ci riporta in pianura, chiudendo l’anello con il rientro lungo la Ciclopista dell’Arno.
Leopoldina Trail

63 km
600 d+









